Il Classico Non Muore Mai: Perchè la musica classica

sabato 3 novembre 2012

Perchè la musica classica

Quando pensiamo al termine "classico" uno dei primi termini che naturalmente associamo è "musica", e subito la nostra immaginazione vola sulle note immortali delle sinfonie di Beethoven, dei concerti di Mozart, delle sonate di Bach. Tutti e tre i compositori che abbiamo appena menzionato sono morti ormai da secoli, eppure le loro creazioni risuonano tuttora non solo nelle sale dei conservatori e nei teatri, ma le ritroviamo anche nei posti più impensati: al principio di un film di Kubrik, in uno spot della BMW, ad accompagnare la epica "cavalcata" degli elicotteri di Apocalypse Now. 

musica classica, concerto

Ciò che vale la pena domandarsi è: ha ancora qualcosa da trasmetterci la musica classica? E la risposta non può che essere affermativa ogni volta che un brano più o meno famoso ci fa sussultare, ci rilassa, ci emoziona. Di fronte all'avanzare del caos e della frenesia della vita postmoderna il rigore e l'armonia di quelle composizioni si pongono come una difesa di ciò che davvero conta. Non si può in coscienza dire che la musica prodotta oggi, almeno per la maggior parte, possa aspirare a questo ruolo. Ed è per questo che sperimentiamo questo continuo ritorno alle origini, avvalorando ancora di più quella tradizione che ha assegnato a Vivaldi o a Mendelssohn la qualifica e il ruolo di "classico", ovvero li ha posti in cima alla classifica perchè fossero modello per tutto ciò che è venuto dopo. Ascoltare musica classica oggi viene associato ad un certo snobismo, ad un sovrano disprezzo per ciò che offre la contemporaneità, ad una sterile laudatio temporis acti. Ma non si tratta di rimpiangere qualcosa che non verrà più, si tratta invece di apprezzare e preservare perpetuandolo ciò che di prezioso è stato fatto. Non è poi vero che solo la produzione musicale sinfonica e cameristica dal Seicento al primo Novecento faccia parte del canone della musica classica. Sono ormai classiche le colonne sonore di Ennio Morricone o di Hans Zimmer, per esempio.


musica classica: rilassamento ed eleganza

E poi va detto che la musica classica, oltre che gradevole, è anche utile. Studi recenti hanno dimostrato il valore terapeutico della musica classica nella cura degli stati di ipertensione da stress. L'ascolto di musica classica per trenta minuti al giorno viene raccomandato da uno studio americano per aumentare il nostro stao di benessere psico-fisico. La cosa non può meravigliarci: la musica classica infatti, a differenza di quella leggera, ha bisogno di concentrazione per essere apprezzata. Solo concedendo alle note la giusta dose di concentrazione possiamo staccare per un attimo da tutto ciò che ci opprime quotidianamente, per poi farvi ritorno rinvigoriti, rigenerati. La musica classica può insomma essere la nostra vacanza giornaliera, e questa funzione -oltre al valore intrinseco della musica classica in sè- non fa che aumentare la reputazione di questo genere tra tutti coloro che praticano la raffinata arte del savoir vivre.

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