Il Classico Non Muore Mai: Il Borsalino: un classico da 150 anni

venerdì 2 novembre 2012

Il Borsalino: un classico da 150 anni



Lo avete sicuramente visto tutti, e ognuno di noi lo ha indossato almeno una volta. Che fosse quello del nonno o quello di Humphrey Bogart, che lo indossasse Harrison Ford oppure i Blues Brothers, la sua linea inconfondibile è entrata nell'immaginario fin quasi dal tempo della sua creazione, più di 150 anni fa. Parliamo ovviamente del Borsalino.
Un Borsalino, un classico da 150 anni

Il cappello di feltro soffice con la cupola incavata e pizzicolttata da entrambi i lati, la classica fascia col fiocco, e la tesa di media ampiezza, era già un classico negli anni venti quando perlopiù era parte del corredo della moda femminile, come cappello sportivo. Il suo nome americano, fedora, deriva dal nome di un personaggio teatrale, la principessa Fedora appunto, che lo indossava quando la piece fu messa in scena nel 1889 con Sarah Berhnardt nel ruolo principale. Gli uomini all'epoca usavano un altro classico: l'homburg, il copricapo di origine tedesca reso celebre da re Edorado VII. Con i rivolgimenti seguiti alla prima guerra mondiale, e il conseguente tracollo dei modi e delle mode della belle epoque, l'homburg andò in soffitta e gli uomini trovarono nel borsalino un valido sostituto. Pratico ma al tempo stesso elegante, il cappello della nota azienda italiana venne cooptato nel guardaroba maschile da città, ottimo compagno del morning dress. La sua fortuna durò per quasi un quarantennio, poi cominciò il declino dovuto alla rinuncia generalizzata ai copricapi da parte del pubblico maschile, prima americano e a seguire quello europeo. L'abbigliamento diveniva più casual, le macchine diventavano più stette, e il cappello -quale che fosse- cominciò ad essere lasciato a casa.

 Alain Delon nel film Borsalino: eleganza e stile con il cappello italiano 

Ma è qui che si vede la stoffa (è il caso di dirlo) di un classico: come la fenice che risorge dalle sue ceneri, ecco che il borsalino ritorna prepotentemente sulle scene e da accessorio diventa simbolo. E' il cappello delle spie, che lo portano sul trench come aveva fatto Humphrey Bogart in Casablanca; corona lo charme di Alain Delon nell'omonimo film del 1970; è il cappello dell'avventuroso Indiana Jones negli anni '80; balla sulla testa dei Blues Brothers oppure segue i passi sincopati di una stella del pop come Michael Jackson. Eccola dunque una delle caratteristiche che fanno un classico: l'eterno ritorno. Magari viene reinterpretato, a volte anche del tutto travisato rispetto alle intenzioni di chi lo aveva creato, ma un classico ritorna sempre, si reinventa, diventa simbolo. Perchè un classico, ormai lo sappiamo, non muore mai! Vuoi saperne di più? Ecco un suggerimento di lettura.

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