Il Classico Non Muore Mai: Roaring Twenties: la musica di (quasi) un secolo fa

giovedì 22 novembre 2012

Roaring Twenties: la musica di (quasi) un secolo fa

Probabilmente avrete notato che è in corso un massiccio recupero di tutto ciò che ha almeno un centinaio d'anni o giù di lì: serie televisive sull'epoca edoardiana, blockbuster cinematografici su Sherlock Holmes e Dorian Gray, e perfino la moda e il design non disdegnano una certa tendenza retrò. Ovviamente questo non può che farci piacere, dopotutto vuol dire che il passato non è poi tutto da buttare. Ma la domanda che mi faccio mentre scrivo questo post è la seguente: cosa ascolto in sottofondo mentre cerco su internet l'ultima novità in fatto di recupero del classico? Ecco tre suggerimenti:

Max Raabe, il ritorno della musica da cabaret anni '20

Max Raabe & the Palast Orchester. Ha quasi cinquant'anni, ma sembra uscito da un cabaret della Berlino degli anni di Weimar. Voce profonda e suadente, ritmi ballabili o sincopati, stile inconfondibilmente classico: queste le chiavi del successo di questo cantautore tedesco che ha fatto del recupero della grande tradizione del cabaret anni '20 il suo cavallo di battaglia. Lo sentirete cantare in tedesco certamente, ma molto più spesso in inglese con reinterpretazioni di brani come Sex bomb o Oops...I did it again che ormai hanno fatto epoca. Altra caratteristica vincente è lo humor di questo prolifico cantautore che ha cominciato la sua carriera nel 1987 studiando e ristudiando spartiti d'epoca recuperati nei mercatini. La sua prima canzone, Kein Schwein ruft mich an (letteralmente Nessun maiale mi chiama, ma traducibile con il nostro "Non c'è un cane che mi chiami"), riprende quella tradizione di ironia sviluppatasi per bilanciare una atmosfera politica ed economica che si faceva sempre più cupa e difficile.

Easy Virtue, il classico stile inglese sconvolto dallo swing degli anni ruggenti

Easy Virtue Orchestra. Avrete certamento visto il film Un matrimonio all'inglese con Jessica Biel, Colin Firth e Kristin Scott Thomas: si tratta appunto della colonna sonora del film, con tutto il suo swing. La commedia, tratta da una piece teatrale di Noel Coward, è vivace anche se non certo da storia del cinema: la colonna sonora invece è proprio quello che ci vuole per ricreare a puntino l'atmosfera. All'interno si trovano covers di pezzi molto in voga negli anni '20 e '30 quali Let's Misbehave o Makin' Whoopee o altri brani di Cole Porter.  

La leggenda del pianista sull'oceano, la musica tra le due guerre

Ennio Morricone. Se volete davvero immergervi nell'atmosfera dorata di quegli anni ruggenti probabilmente vi saranno d'aiuto anche le composizioni classiche del maestro delle colonne sonore. Brani come quelli suonati da Novecento in La leggenda del pianista sull'oceano sono assolutamente un must, dentro c'è tutta l'energia di quegli anni in cui si pensava che il peggio fosse ormai alle spalle e che il futuro promettesse solo rose e fiori. Sappiamo dalla storia che non fu così, ma di quell'epoca ci resta la fiducia in sè stessi e nel progresso, e il rilassato godimento del presente che traspare anche da quelle note.

E voi come ricreate quell'atmosfera? Qual'è la vostra colonna sonora anni '20?

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