Il Classico Non Muore Mai: Classico all'inglese: Downton Abbey

giovedì 8 novembre 2012

Classico all'inglese: Downton Abbey

Sì, anche io guardo Downton Abbey, lo ammetto candidamente e senza remore. Il motivo è che trovo la cura delle ambientazioni, della scenografia, dei costumi una ottima fonte di ispirazione riguardo a ciò che rappresenta il classico stile inglese.

Highclere Castle, la vera Downton Abbey


La casa. Highclere Castle, la magnifica country house dei conti di Carnavon, che rappresenta la fittizia Downton Abbey del conte di Grantham, è il tipico esempio della casa di campagna inglese dell'aristocrazia tra fine Ottocento e inizio Novecento. Non che prima non esistessero certo, ma solo in questo periodo, tra l'età vittoriana e quella edoardiana, la coutry house diviene il teatro privilegiato di quella complessa trama di relazioni politiche ed economiche che strutturano la upper class dell'impero britannico. Ospitare per la caccia, dare un ballo estivo, organizzare un garden party, sono tutte occasioni sociali che trovano nella casa di campagna inglese la loro cornice. Per far questo ovviamente sono necessarie alcune caratteristiche: servitù numerosa, ampia disponibilità di camere da letto, grandiose stanze da pranzo e sale di rappresentanza (le cosiddette state rooms). 

Abiti femminili stile inglese per i personaggi di Downton Abbey


 I costumi. Sono un campionario meraviglioso della moda inglese fin de siecle. Dai velluti agli chiffons di seta, dal comodo vestito da campagna alla elegante mise da sera troviamo tutto, per gli uomini come per le donne. Ci ricordano regole ormai dimenticate, come quella di cambiarsi d'abito prima di cena o l'etichetta riguardo l'uso del cappello (mai al coperto per gli uomini e permesso ovunque per le donne, meno che a teatro). Osservando attentamente queste immagini ci rendiamo conto di cosa abbiamo perso in nome del progresso a tutti i costi e di come, tutto sommato, un buon corpus di regole e la sua applicazione rendano la vita più godibile, per noi e per chi ci sta accanto.

Downton Abbey, arredamento stile inglese

La stratificazione. Come si suole dire: "Roma non fu fatta in un giorno", ed è precisamente per questo che Roma è quel faro di civiltà che tutti noi conosciamo e ammiriamo. Il tempo, con il suo scorrere inesorabile e le sue conseguenze, aggiunge valore alle cose. Esso seleziona ciò che già ha valore aumentandolo, e attraverso la perdita di alcuni degli esemplari di una categoria aumenta la rarità e il valore dei rimanenti.  Questo principio, applicato alla casa, si risolve nell'accumulo di tipologie decorative e di oggetti di epoche diverse, che ne fanno un museo vivente della sua storia e della storia della famiglia che vi ha abitato. Oggi non siamo più abituati a tutto questo, o lo incontriamo solo raramente. Quale storia può raccogliere infatti un palazzo di vetro e cemento arredato in una notte con mobili Ikea? Emblematica la frase di Lord Grantham al suo futuro erede guardando la grande casa: "Tu vedi un ammasso cadente di mattoni e di tubi che perdono, io ci vedo la storia della mia vita".

Downton Abbey, etichetta e bon ton

La gerarchia. "Ogni cosa al suo posto e un suo posto per ogni cosa", per citare un altro pezzetto di saggezza ancestrale. La società vittoriana, e quella edoardiana che la seguì, erano regolate da una rigida gerarchia. Nella serie notiamo il rapporto tra i personaggi della classe dominante, così come quello tra i membri della servitù. E questi rapporti, lungi dall'essere rapporti di oppressione, sono regolati dalla premura e dall'affetto del padre di famiglia, la cui autorità può a volte essere esercitata con durezza, ma questa durezza non è mai malevola. Lord Grantham è il capofamiglia, così come Carson è il capo della servitù. Ma questa loro qualifica non li rende dei tiranni, permette semmai all'ingranaggio di funzionare seguendo un disegno unitario e coerente.

Ecco qui alcuni spunti di riflessione. Sono certo che avranno stimolato in voi la voglia di commentarli!

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