Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua...Quante volte abbiamo visto questa classica stringa di parole misteriose sugli schermi dei nostri computer, mentre impaginavamo un opuscolo con Publisher, scorrendo le schermate di un sito in costruzione, o semplicemente aprendo la guida di Word. Ma vi siete mai chiesti cosa significhi?
Nuova vita per un testo classico latino |
Alcuni anni fa un lettore di una rivista specializzata in impaginazione e composizione di testi fece la stessa domanda, e la risposta fu più o meno la seguente: "Non è latino, sebbene ci somigli, e non vuol dire nulla" (Before & After, vol. 4 num. 1). A dire il vero la risposta non è del tutto esatta: in effetti si tratta di latino, ma non di un testo di senso compiuto bensì di un insieme pseudocasuale di parole scelte da un testo classico, il De finibus bonorum et malorum di Cicerone, scritto nell'anno 45 avanti Cristo (trovate il testo dell'intero paragrafo qui). Se ne accorse per caso un professore di latino della Virginia, Richard McClintock, nel corso di una ricerca sulla frequenza di utilizzo di alcune parole nella letteratura latina.
Come ha fatto a finire nei programmi di impaginazione? In realtà il testo risalirebbe a molto prima che i computer nascessero, e sarebbe opera di uno stampatore del Cinquecento che, volendo illustrare diversi titpi di carattere, scelse di farlo riproducendo varie volte lo stesso testo di fantasia. Per far ciò, ma volendo che però il testo sembrasse reale e non una sfilza di caratteri a caso, optò per la selezione di parole a saltare da un testo esistente, probabilmente uno che aveva sotto mano al momento (le opere di Cicerone furono stampate in grande quantità fin dagli albori della tipografia). L'uso di questo testo come segnaposto crebbe con la diffusione della stampa, e divenne tradiizone usarlo per le bozze di impaginazione, una tradione ripresa dai moderni programmi informatici fin dagli anni '60 del secolo da poco passato. La sua rinnovata fortuna nel mondo anglosassone deriva dal fatto che, come spiegava l'editore di Before & After, "il testo riprende approssimativamente la frequenza con la quale le lettere ricorrono nella lingua inglese, il che spiega perchè al primo sguardo sembra così reale".
A dire il vero, da una ricerca sommaria su internet, non vi è modo di rintracciare alcun dettaglio che aiuti a ricostruire la figura dell'anonimo stampatore cinquecentesco che avrebbe inventato il lorem ipsum. Anche se fosse stato inventato solo negli anni '60 il testo è certamente un testo classico dal punto di vista dell'origine, ma lo è ancor di più perchè in campo tipografico è ormai diventato per tradizione il segnaposto classico in fase di impaginazione e in mancanza di un testo reale. Ancora un esempio quindi del classico che vive, si trasforma, e rivive di vita nuova per segnare ancora una volta il nostro mondo, dimostrando in modo talvolta bizzarro che davvero il classico non muore mai.